Betabloccanti
I farmaci betabloccanti sono dei principi attivi che agiscono sui tessuti del cuore, dei vasi sanguigni e del sistema cardiovascolare. Hanno l’effetto di ridurre la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. Hanno inoltre effetti sul sistema respiratorio perché provocano la broncodilatazione.
Bifosfonati
I bifosfonati (detti anche bisfosfonati) sono dei farmaci che riescono a ridurre il riassorbimento osseo, perché sono capaci di ridurre la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite, la principale componente minerale delle ossa.
Calcio
Il calcio è la componente minerale principale dello scheletro, in quanto va a costituire l’idrossiapatite, il cristallo di cui è costituito il minerale osseo, ma la sua presenza nell’organismo è anche essenziale per il corretto funzionamento delle cellule cardiache e delle cellule nervose. Il calcio è introdotto nell’organismo attraverso la dieta, nello stomaco diventa biodisponibile, ossia utilizzabile, ed è quindi assorbito dall’intestino. Il processo di assorbimento è legato alla presenza di vitamina D. Le ossa funzionano anche da deposito di calcio, infatti quando il livello di questo minerale nel sangue non è sufficiente, per non compromettere il corretto funzionamento di cellule cardiache e nervose, interviene il paratormone, che stimola il riassorbimento osseo, portando così a liberare la quantità necessaria di calcio per riequilibrarne i livelli nel sangue.
Cataratta oculare
Si chiama cataratta oculare il processo che porta all’opacizzazione del cristallino dell’occhio, il quale ha come conseguenza l’annebbiamento della vista. Il termine “cataratta” significa cascata, perché anticamente si pensava che sull’occhio calasse una specie di velo, simile al velo d’acqua che cade nelle cascate.
Endocrinologia
È la branca della medicina che si occupa del sistema endocrino o ormonale, un sistema che provvede al corretto funzionamento degli organi del corpo attraverso sostanze dette ormoni. Gli ormoni sono dei veri e propri messaggeri chimici prodotti da ghiandole o cellule endocrine, ed hanno lo scopo di comunicare con specifiche parti del corpo, spesso distanti dal luogo dive gli ormoni sono prodotti. Le ghiandole si dicono endocrine se secernono ormoni (non tutte le ghiandole lo fanno): liberandoli nel sangue li mettono in circolo attraverso il flusso sanguigno. In questo modo gli ormoni raggiungono le cellule bersaglio dell’organo a cui sono destinati, attivandole. Gli ormoni regolano moltissime attività fisiologiche, come la crescita, lo sviluppo, la pubertà, la regolazione dello zucchero e dell’appetito, la formazione delle ossa e così via. Se l’attività degli ormoni non è corretta, si verificano gravi malattie, tra le quali il diabete, le patologie della tiroide, problemi sessuali, neurologici e ossei, cancro.
Ereditarietà
L’ereditarietà genetica è la trasmissione dei caratteri genetici da una generazione alle successive. Ogni individuo dispone di informazioni genetiche depositate in ogni cellula, all’interno del DNA: tratti specifici di DNA, detti geni, forniscono alla cellula indicazioni per il suo corretto funzionamento. Se un gene subisce una mutazione, l’informazione da lui passata al corpo diventa errata e la cellula potrebbe non lavorare più correttamente. In ogni persona i geni vengono ereditati per metà dal padre e per metà dalla madre. Quindi se uno dei due fornisce del materiale genetico mutato, i figli erediteranno tale mutazione.
FosfatoLa maggior parte del fosfato presente nell’organismo adulto si trova nello scheletro e nei denti come componente del tessuto osseo (idrossiapatite). Il fosfato è assorbito nell’intestino tenue e da lì è trasportato nei vari tessuti. Il metabolismo del fosfato è in rapporto con quello del calcio: nel plasma il calcio e il fosfato spesso mostrano un rapporto inverso (se il fosfato aumenta, il calcio diminuisce). Il basso livello di paratormone circolante in chi soffre di ipoparatiroidismo porta a far salire la concentrazione di fosfato nel plasma.
Insufficienza renale
Si parla di insufficienza renale quando i reni non riescono ad assolvere completamente alle loro funzioni che sono quella escretoria e quella endocrina. L’insufficienza si dice acuta quando si sviluppa rapidamente e, se non riconosciuta e curata, può avere anche esito letale. Si dice invece cronica quando si sviluppa lentamente: questa condizione è irreversibile e spesso non dà sintomi finché non è in fase avanzata.
Iperparatiroidismo
Nel corpo umano ci sono quattro ghiandole paratiroidee, piccoli organi delle dimensioni di un pisello che si trovano nel collo, appena dietro la tiroide. Le paratiroidi rilasciano l’ormone paratiroideo che aiuta a controllare i livelli di due sostanze chimiche presenti nel corpo umano: il calcio e il fosfato. Di solito l’ormone paratiroideo viene rilasciato quando il livello di calcio nel sangue è troppo basso: la sua funzione è quella di stimolare l’incremento dei livelli di calcio nel sangue. Quando questi si alzano e tornano alla normalità, l’ormone paratiroideo smette di essere rilasciato.
L’azione dell’ormone paratiroideo produce una serie di effetti nel corpo:
- Provoca il rilascio del calcio dalle ossa
- Stimola l’assorbimento di calcio da parte dell’intestino
- Blocca l’escrezione di calcio nelle urine da parte dei reni
- Induce i reni ad espellere fosfato nelle urine
Nell’iperparatiroidismo, le ghiandole paratiroidi rilasciano un’eccessiva quantità di ormone paratiroideo. Generalmente, questo porta ad avere un livello troppo alto di calcio nel sangue.
Ipocalcemia
È la diminuzione dei livelli di calcio nel sangue. In particolare si parla di ipocalcemia quando il livello di calcio nel sangue cala al di sotto dei 9 mg/dL, o quando il calcio ionizzato scende sotto i 4,5 mg/dL. La diminuzione del calcio ionizzato causa un incremento dell’eccitabilità neuromuscolare che dà poi luogo a una crisi tetanica.
Magnesio
Il magnesio è coinvolto nella formazione dei cristalli di idrossiapatite (il minerale di cui sono fatte le ossa): anche se non fa parte del cristallo stesso, viene assorbito sulla sua superficie, quindi la maggior concentrazione di questo minerale è presente nelle ossa. Un terzo del magnesio presente nelle ossa è mobilizzabile e può servire da riserva per ripristinare la concentrazione ottimale di questo minerale nel sangue. Sono fonti di magnesio le verdure verdi, i legumi, la frutta secca, i semi, il frumento non raffinato, il pesce, così come i latticini, la carne, la cioccolata e il caffè. Anche le acque minerali ricche di calcio sono una buona fonte di questo minerale.
Malattia autoimmune
Il sistema immunitario ha il compito di difendere l’organismo da qualsiasi aggressione “nemica” proveniente dall’esterno, sia che si tratti di un attacco infettivo, sia chimico, sia traumatico. Il sistema immunitario deve essere capace di riconoscere gli agenti patogeni e distinguerli dal proprio tessuto sano. Nella malattia autoimmune invece il sistema immunitario agisce in modo sbagliato e, non riconoscendo le componenti sane del proprio organismo, indirizza la propria attività contro di loro. A differenza della reazione autoimmune, che si ha quando reagendo contro sostanze estranee il sistema immunitario coinvolge temporaneamente anche parti dell’organismo, la malattia autoimmune si dirige su un bersaglio sbagliato e gli autoanticorpi aggrediscono e distruggono tessuti e organi sani.
Ormoni
Un ormone è una sostanza chimica prodotta da cellule specializzate, di solito all’interno di una ghiandola endocrina, ed è rilasciato nel flusso sanguigno per inviare un messaggio ad un’altra parte del corpo. Per questo spesso l’ormone viene detto ‘messaggero chimico’. Gli ormoni sono presenti in tutti gli organismi multicellulari e permettono di comunicare tra loro a cellule che si trovano in parti distanti del corpo. Nel corpo umano, gli ormoni consentono due tipi di comunicazione: quella tra due ghiandole endocrine (in cui una ghiandola rilascia un ormone che regola l’attività di un’altra ghiandola), o quella tra una ghiandola endocrina e un organo bersaglio, come accade per esempio quando il pancreas, rilasciando insulina, induce le cellule muscolari e adipose ad assumere glucosio dal sangue. Poiché gli ormoni circolando nel flusso sanguigno possono raggiungere varie parti del corpo, possono indurre azioni diverse su obiettivi diversi: per esempio l’adrenalina induce l’intestino al rilassamento, i bronchi a dilatarsi e il cuore ad aumentare la frequenza dei battiti. La complessa interazione che si crea tra le ghiandole, gli ormoni e gli organi bersaglio si chiama sistema endocrino. Gli ormoni influenzano molte attività fisiologiche, tra cui la crescita, il metabolismo, l’appetito, la pubertà e la fertilità.
Potassio
Questo oligoelemento è importantissimo e deve essere assunto quotidianamente con la dieta, visto che il nostro organismo non può sintetizzarlo. Si trova in moltissimi alimenti, soprattutto quelli di origine vegetale. Il potassio ha numerose funzioni e si concentra principalmente nelle fibre muscolari, dove ha il compito di regolare la contrattilità dei muscoli.
Rame
È un elemento traccia (ossia presente in minime quantità nell’organismo umano) eppure è così importante per l’uomo che una sua eventuale carenza causa inibizione della crescita ossea, osteopenia (riduzione della massa ossea) e fratture spontanee. Tra le sue funzioni il rame svolge nell’organismo umano un’azione antiossidante, interviene nella fissazione di calcio nelle ossa e nella produzione di collagene, nonché nella formazione dei globuli rossi. Le principali fonti alimentari di rame sono cacao, frutta secca, molluschi e fegato.
Reni
I reni sono organi escretori: insieme alle vie urinarie costituiscono l'apparato urinario, che ha una funzione di filtro del sangue, eliminando tramite l'urina i prodotti di scarto. I reni però funzionano anche come ghiandole endocrine, infatti secernono anche alcuni ormoni importanti: partendo dalla vitamina D danno origine al calcitriolo, il quale ha lo scopo di favorire l’assorbimento del calcio e del fosfato da parte dell’intestino.
Rimodellamento osseo
Il tessuto osseo, contrariamente a quanto potrebbe sembrare, è un tessuto vivo, dinamico: durante la vita di un qualsiasi individuo avviene una continua rimozione di massa ossea, detta riassorbimento osseo, seguita dalla formazione di nuovo materiale osseo e dalla sua mineralizzazione, cioè la neoformazione ossea. Si tratta di un processo continuo che serve a mantenere l’integrità e la salute dello scheletro.
I responsabili di questo processo sono due tipi di cellule: le cellule osteoblastiche, che si occupano di formare il tessuto osseo, e le cellule osteoclastiche, che lo riassorbono.
Non solo durante l’età dello sviluppo scheletrico (infanzia e adolescenza), ma per tutta la durata della vita, le cellule osteoblastiche producono alcune molecole che hanno il compito di controllare e regolare l’attività delle cellule osteoclastiche.
L’attività osteoclastica, che è regolata dagli osteoblasti, è però ‘avviata’ da un ormone prodotto dalle ghiandole paratiroidee, il paratormone (PTH). Questo ormone agisce parallelamente a un altro ormone, la calcitonina, prodotta dalla ghiandola tiroidea. PTH e calcitonina lavorano insieme per regolare la concentrazione dello ione calcio in circolo nel nostro corpo, stimolando così il riassorbimento o la generazione di nuovo tessuto osseo. Il PTH infatti ha il compito di far salire la concentrazione dello ione calcio nel plasma, sottraendolo all’osso e quindi stimolando il riassorbimento osseo e l’attività delle cellule osteoclastiche; la calcitonina, al contrario, abbassa la concentrazione del calcio nel plasma e in questo modo ferma il riassorbimento osseo e stimola l’attività delle cellule osteoclastiche.
Questi eventi, minuziosamente concatenati fra loro, prevedono un’azione armonica fra tutti questi protagonisti, in modo da mantenere un bilanciamento del tessuto osseo. Quando subentra una patologia invece questo delicato equilibrio si sposta verso un eccessivo riassorbimento o verso un’eccessiva neoformazione ossea. Tutti questi processi ci confermano quanta vita ci sia all’interno di un tessuto che al contrario appare tanto statico.
Silicio
Il silicio gioca un ruolo nel favorire la deposizione di calcio nel tessuto osseo immaturo e la sua supplementazione accelera il tasso di mineralizzazione delle ossa. Alte dosi di silicio nella dieta hanno effetto sulla stimolazione della formazione dell’osso, provocando un incremento della densità minerale ossea (BMD) ed un decremento dell’escrezione urinaria (e quindi di perdita) di calcio. Le principali fonti alimentari di silicio sono cereali e pane integrali.
Vitamina D
La vitamina D è un ormone sintetizzato a livello cutaneo sotto lo stimolo della luce solare in quantità varia da individuo a individuo, risentendo infatti del gruppo etnico, della stagione dell’anno, ma anche dell’età, infatti dopo i 65 anni la capacità di sintetizzare la vitamina D diminuisce. La quantità di vitamina D che si può assumere attraverso l’alimentazione è scarsa, ne sono ricchi soprattutto i pesci come aringa, alici, trota e salmone, oltre al tuorlo d’uovo. Quindi, quando si abbia carenza di questa vitamina, sarà opportuno far ricorso a supplementi. Tra le sue funzioni la vitamina D ha il compito di favorire il riassorbimento di calcio a livello renale, l’assorbimento di fosforo e calcio a livello dell’intestino ed i processi di mineralizzazione dell'osso.
Zinco
Questo oligoelemento è presente soprattutto nello scheletro (circa il 30% del totale), probabilmente perché legato all’idrossiapatite. La carenza di questo nutriente nella dieta causa difetti dello sviluppo osseo. La fonte alimentare principale è la carne bovina, ma è contenuto anche nel pesce, nei legumi e nel germe di grano.
Lo zinco è importante sia per la calcificazione che per il fisiologico rimodellamento osseo. Solo il 20-30% dello zinco comunemente presente negli alimenti viene realmente assorbito dall’organismo e il suo assorbimento risente anche della presenza negli alimenti di fitati che ne ostacolano l’assorbimento.
Consigli sull’Alimentazione
Vediamo alcuni brevi consigli per avere un’alimentazione sana e con un adeguato apporto di calcio.
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